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Borgo Pirelli a Milano:

un villaggio per i lavoratori

Alla fine dell'Ottocento, nella periferia nord di Milano, iniziarono a nascere i grandi complessi industriali della Breda, dell’Ansaldo e della Pirelli.

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Quest'ultima, produttrice di gomme e pneumatici, realizzò per i suoi dipendenti (che arrivarono a un massimo di 13.000) il Borgo Pirelli, un villaggio di abitazioni a due piani con piccolo giardino, costruite dall'Istituto Case Popolari di Milano, limitrofo al quartiere Bicocca, in stile Liberty, lungo la direttiva di Viale Sarca.


Per l’assegnazione degli alloggi la Pirelli sceglieva i lavoratori più meritevoli, riservandosi comunque il diritto di sfrattarli in caso di licenziamento o di dimissioni.


All'interno della zona del Borgo Pirelli, è rimasto ancora – tra le villette Liberty – il “Casone”, struttura di quattro piani che ospitava al piano terra i negozi del quartiere Bicocca nel periodo industriale e abitazioni nei piani superiori. Il condominio ha resistito a tutto il Novecento e, oggi, è diventato un tratto caratteristico dell’ex area industriale Pirelli.


I balconi in ferro battuto, i cornicioni che delimitano un piano dall'altro, i fregi a graffito color rosso sanguigna, gli stipiti delle finestre in legno laccato di bianco: il Borgo Pirelli, ha tutte le caratteristiche per essere considerato un un raro esempio in città di architettura industriale Liberty.


Con la chiusura degli stabilimenti della Pirelli, la morfologia del quartiere Bicocca è notevolmente mutata, andando ad ospitare il teatro Arcimboldi, l'Università Bicocca, e altri edifici residenziali, così che ora il villaggio operaio, in gran parte ancora abitato, spicca sullo sfondo degli edifici rossi dell’Università.

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La nostra mission è quella di dare il meritato risalto al quartiere, ormai lasciato un pò a sé stesso dalle istituzioni.

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foto: Roberto Conte

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